Facebook Advertising per il non profit – Intervista a Davide Palermo di BTREES

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Negli ultimi anni la rivoluzione digitale ha travolto i settori lavorativi più disparati, creando brillanti opportunità per tutti coloro che hanno saputo investire in nuove tecnologie e nuove competenze con l’obiettivo di allargare i propri orizzonti di crescita. Tra questi settori quello delle organizzazioni non profit non è di certo escluso, ma è sicuramente in ritardo rispetto al resto del mondo nell’affacciarsi alla digitalizzazione.

All’interno del nostro “Digital Kit per Cooperative e Non Profit” abbiamo analizzato circa 150 cooperative che operano – in diversi modi – nel settore del sociale sul territorio di Torino e provincia e da questo studio abbiamo rilevato che solamente 1 organizzazione su 2 comunica con regolarità attraverso i social media, così abbiamo deciso di dare una panoramica delle opportunità messe a disposizione dall’ecosistema Facebook in termini di pubblicità digitale – o digital advertising per usare un termine tecnico – attraverso un’interessante intervista a Davide Palermo, Digital Advertising Specialist in BTREES.

BTREES è un’agenzia di comunicazione, partner di Kaleidoc su alcuni progetti, che offre servizi di digital marketing a 360° aiutando aziende e cooperative a raggiungere i propri obiettivi di business grazie ad Internet.

Diamo quindi il benvenuto a Davide e addentriamoci nel mondo del digital advertising per le non profit.

Ciao Davide, quali sono a tuo parere le principali opportunità che Facebook mette a disposizione delle non profit?

L’ecosistema Facebook (Facebook, Instagram, Messenger, WhatsApp) oggi ha molto da offrire alle non profit. Si possono strutturare delle Pagine Aziendali all’interno delle quali portare avanti un piano di comunicazione editoriale che racconti le attività dell’organizzazione, gli obiettivi raggiunti, le collaborazioni e gli eventi di raccolta fondi (online e offline). In parallelo ci sono tante possibilità per sviluppare delle raccolte fondi direttamente tramite la piattaforma 

(dettagli: https://www.facebook.com/business/learn/lessons/tools-to-connect-donations-on-facebook

 

Davide Palermo - Facebook Advertising Expert

Quali sono 3 consigli che daresti ad un’impresa sociale che volesse fare advertising su Facebook?

Prima di tutto capire se il target di riferimento solito, quello che solitamente interagisce con le attività fuori Facebook, è presente e in che misura. Poi vanno valutati i costi e stimati gli eventuali ritorni: se ho in ballo una campagna di raccolta fondi con obiettivo 50K € non posso purtroppo pensare di investire pochi euro e raggiungere il risultato solo con quell’attività.

Infine, come per tutte le tipologie di business a dire il vero, devo aspettare e attendere i risultati considerando le tempistiche e i processi di conversione: devo farmi conoscere (Awareness) poi farmi prendere in considerazione (Consideration) e infine puntare al raggiungimento del mio obiettivo finale (Conversion). 

Ci racconti un po’ di backstage rispetto a come nasce una campagna Facebook Advertising: chi ci lavora, come viene pensata e sviluppata?

Bella domanda! La risposta è un “dipende” 🙂 Dipende dal tipo di campagna, dall’obiettivo prefissato e da tanti altri fattori. In generale però le fasi di una campagna Facebook Advertising sono le seguenti: 

  • Analisi dello scenario, per capire se e come si muovono i competitor, 
  • Ideazione, per definire l’asset mix di creatività e testi 
  • Realizzazione, per ottenere i testi e le immagini/video definitivi e pronti all’uso 
  • Allestimento, ovvero la struttura della campagna tramite la piattaforma pubblicitaria; cercando di tradurre in azioni valide gli input derivanti dall’analisi precedente  
  • Messa online, la parte tecnica di conferma e avvio
  • Test, la fase di apprendimento della campagna per predirne un andamento (solitamente dopo le prime 72 ore dall’avvio e per circa 15-20 giorni a seconda della durata della campagna)
  • Analisi risultati; la fase finale, dove si traggono le conclusioni per definire future attività simili; la si effettua anche in corso d’opera per apportare correttivi e ottimizzazioni on the road.

In un team, in agenzia, ogni fase è poi assegnata a un professionista diverso che può e deve collaborare anche con gli altri: strategist, graphic designer, advertising specialist, social media manager, digital copywriter e analyst.

Su cosa è importante a tuo parere che l’organizzazione abbia delle competenze interne e su cosa invece bisogna delegare per far rendere al meglio le campagne di Facebook Advertsing?

Sicuramente la “conoscenza del target” è imprescindibile e non può essere allocata a forze esterne. Anche nella fase di ideazione il know-how interno può sicuramente essere d’aiuto per delimitare i confini d’azione e di sviluppo. La fase più pratica che va invece dalla realizzazione all’analisi, se possibile e a mio avviso, andrebbe delegata per far sì che singoli professionisti possano dedicarsi in maniera verticale al singolo punto e raggiungere quindi insieme il miglior risultato possibile. Si rischia sennò di relegare le attività di promozione social in secondo piano rispetto alle tante altre attività che un “interno” può avere da seguire in contemporanea.

Puoi raccontarci una case history di successo?

In questi ultimi anni in BTREES abbiamo seguito diverse attività di supporto diretto e indiretto per organizzazioni non profit.

Sicuramente quella che mi ricordo maggiormente è legata ad una raccolta fondi per una Onlus biellese che abbiamo supportato con attività di coaching, nello sviluppo di attività online e anche fisicamente! Partecipando a una maratona benefica con alcuni componenti del team. Uno “sforzo” omnichannel che ha portato però rapidamente al raggiungimento del risultato!

Ringraziamo ancora Davide Palermo per questo importante contributo, se ti interessa approfondire le opportunità del digitale nel campo della cooperazione sociale e del non profit ti consigliamo di scaricare gratuitamente il nostro “Digital Kit per Cooperative e Non Profit”.

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